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Approfondimento sulla presenza del lupo in Lessinia – 2022

martedì 14 Marzo 2023

martedì 14 Marzo 2023

Anche per il 2022 la nostra Associazione pubblica il report, giunto alla sua terza annualità, relativo alla presenza del lupo in Lessinia. Questo racconto di quanto appreso sul campo è il risultato dell’impegno di una squadra di volontari e appassionati che già dal 2014, grazie ad un impegno costante, ha maturato un’approfondita conoscenza del territorio e dei lupi che lo frequentano.

Slavc & Giulietta: il branco della Lessinia

Questo celebre nucleo, di cui spesso vi abbiamo parlato, è nato dall’incontro del 2012 tra il lupo maschio di origine slovena denominato Slavc e dalla lupa ribattezzata Giulietta. Esso si è riprodotto per la prima volta nel 2013, stabilendosi in gran parte dell’Altopiano. Questo nucleo di lupi è davvero importante, in quanto, attraverso le proprie riproduzioni ha contribuito in maniera decisiva al ripopolamento naturale delle Alpi Orientali attraverso la dispersione dei propri nati (cit. Marucco et al. Relazione tecnica, Progetto LIFE 12 NAT/IT/00080 WOLFALPS).  

Giulietta e Slavc in una rara foto ravvicinata fatta nell’estate del 2021. Foto di Valerio Udali

A partire dai primi mesi del 2022  non si sono più avuti riscontri sulla presenza della lupa Giulietta. Dalle diverse osservazioni effettuate il branco appariva composto da almeno 6 esemplari, con a guida sempre il maschio Slavc, ma in nessun caso è stata riscontrata la presenza della storica femmina. La conferma della sua assenza si è avuta durante il mese di luglio, quando è stato possibile osservare il maschio Slavc insieme ad una nuova lupa femmina con evidenti mammelle, segno inequivocabile dell’allattamento dei cuccioli e dell’avvenuta riproduzione. Questo esemplare, già fotografato nel corso del 2021, riconoscibile per un particolare segno all’orecchio sinistro ci ha confermato la sparizione di Giulietta e la presenza di una nuova lupa dominante a capo dello storico Branco della Lessinia. Questa nuova lupa è stata denominata Orecchio Mozzo. Nel corso dell’estate in diverse occasioni abbiamo quindi potuto osservare 5 nuovi nati nel branco della Lessinia frutto presumibilmente dell’unione di Slavc con la nuova femmina Orecchio Mozzo

I 5 nuovi nati del Branco della Lessinia ripresi a metà agosto accompagnati da un lupo adulto. – Video di Alberto Saddi

La morte di Giulietta e la sparizione di Slavc

Durante il mese di Agosto diverse informazioni che ci sono casualmente giunte da appassionati, escursionisti e abitanti del territorio ci hanno permesso, una volta messe insieme, di ipotizzare che la causa della morte di Giulietta possa essere riconducibile ad uno scontro tra lupi avvenuto a metà gennaio del 2022. In questo scontro la lupa Giulietta sarebbe stata ferita mortalmente dagli elementi di un branco rivale, presumibilmente il Branco della Lessinia Orientale, oppure da uno scontro in seno al proprio branco, anche se questa ipotesi appare poco probabile.  Alcune immagini che abbiamo successivamente raccolto testimonierebbero il rinvenimento da parte di un escursionista di una possibile carcassa di canide di cui restavano colonna vertebrale e testa, interamente consumata da selvatici, possibilmente riconducibile a Giulietta. In seguito a questa segnalazione, da noi appresa in agosto, oltre 6 mesi dopo l’accaduto, la nostra Associazione ha immediatamente segnalato l’area dei resti ai Carabinieri Forestali di Bosco Chiesanuova che sono subito intervenuti, ma sul luogo non è stato rinvenuto più nulla. Per quanto riguarda il lupo maschio Slavc, la cui età nel 2022 è stimata in 13 anni, l’ultimo avvistamento risale al 13 di agosto (foto sotto). In seguito il maschio non è stato più osservato e durante l’inizio del 2023 abbiamo avuto modo di osservare la femmina “Orecchio Mozzo”  accompagnata da un altro maschio, entrambi in atteggiamento dominante. Ad oggi non esistono riscontri certi ma è altamente ipotizzabile che durante l’inverno 2022/2023 anche Slavc sia morto, tuttavia ad oggi non è possibile stabilirne le cause.

L’ultimo avvistamento di Slavc la mattina del 13 agosto 2022. Foto di Alberto Saddi

Fada & Vajo: il branco della Lessinia Orientale

Il branco della Lessinia Orientale, si è riprodotto per la prima volta nel 2020, riproducendosi nuovamente anche nel corso del 2021 ed è composto dalla femmina di nome Fada e dal maschio di nome Vajo: è ipotizzabile che entrambi siano discendenti diretti di Slavc e Giulietta. Nel corso del 2022 il branco contava 5 esemplari adulti e già alla fine del mese di luglio, tramite un’uscita occasionale è stato possibile localizzare il sito di rendez-vous e successivamente osservare alcuni dei nuovi nati. Ulteriori osservazioni hanno permesso di confermare la nascita di 6 nuovi cuccioli. Nel corso del 2022 questo branco ha frequentato maggiormente aree storicamente appartenenti al branco di Slavc e Giulietta situate più a ovest rispetto alle zone frequentate nel corso del 2020 e 2021. Questo è certamente testimoniato non solo dalle nostre osservazioni dirette ma è anche confermato dalle zone in cui sono state eseguite le predazioni a danno degli animali d’allevamento. Nel corso degli anni questa rimane una caratteristica peculiare: il luogo di rendez-vous scelto dal branco influenza in maniera sostanziale i luoghi dove i lupi predano.

I 6 cuccioli nati nel 2022 dal Branco della Lessinia Orientale – Foto di Gaetano Pimazzoni

Branco del Carega e Branco della Foresta di Giazza

Da diversi anni il territorio della Lessinia è certamente interessato dalla presenza di almeno un altro nucleo familiare, quello denominato Branco del Carega, che sembra frequentare l’area veneta in maniera marginale, restando al di fuori dell’altopiano. Nel corso degli anni diverse segnalazioni identificavano in questo branco gli avvistamenti di lupi avvenuti nell’area di Giazza, ma attraverso i dati raccolti da volontari e appassionati della zona, e come già ipotizzato nel precedente report da noi pubblicato, si più affermare che la zona di Giazza nel corso del 2022 è stata frequentata da un branco diverso rispetto a quello del Carega, che durante l’anno è stato particolarmente riconoscibile a causa della rogna che ne ha colpito tutti gli esemplari e i nuovi nati. Sono quindi due i branchi esterni all’altopiano della Lessinia che in qualche modo ne frequentano i margini e le aree limitrofe: il Branco del Carega, composto da 4 adulti e 5 cuccioli che occupa il massiccio del Carega fino alla Valle dei Ronchi e alla Val d’Adige e il branco Foresta di Giazza, composto da almeno 9 lupi inclusi adulti e nuovi nati che occupa perlopiù la Foresta Demaniale Regionale di Giazza e le zone limitrofe lungo i confini tra i comuni di Selva di Progno, Ala e Crespadoro. 

3 dei 6 cuccioli del Branco della Lessinia Orientale aspettano il cibo da un lupo “helper” – Foto di Francesco Romito

Altri lupi presenti

Nel limite delle osservazioni effettuate dai nostri volontari è dal fitto scambio di informazioni con altri attori del territorio interessati alla presenza del lupo, è presumibile che all’interno dell’area compresa tra la Valle dell’Adige e il Massiccio del Carega si possano sicuramente muovere altri lupi, stabili o in dispersione, così come è auspicabile, da quanto si è potuto osservare in contesti simili in relazione con la biologia della specie, la formazione nel breve periodo di nuovi branchi che vadano ad occupare aree adiacenti o anche parte del territorio.

Lupi rinvenuti senza vita

Per quanto concerne i lupi ritrovati morti, sia in territorio Veneto che in Provincia di Trento durante il 2021 sono numerosi gli esemplari rinvenuti senza vita, principalmente a causa di impatto con autoveicoli: è plausibile, anche se non esistono riscontri genetici resi pubblici, che alcuni di questi esemplari possano provenire dai branchi della Lessinia.

Resti di un bovino in Alta Lessinia

L’impatto del lupo sulle attività zootecniche

La presenza del lupo in Lessinia colpisce in modo importante gli animali portati tradizionalmente al pascolo in quest’area durante il periodo estivo.
In particolare, fin dal proprio arrivo, i lupi hanno presto imparato a predare sopratutto i bovini giovani, prede facili e disponibili in abbondanza su tutto il territorio interessato, specialmente nel periodo che da Giugno si estende fino al mese di Ottobre.
Durante il 2022, nell’area della Lessinia Veronese si sono verificati in totale 134 eventi predatori , nei quali hanno perso la vita 185 animali d’allevamento (135 bovini, 4 asini, 1 alpaca/lama, 45 tra pecore e capre) mentre nella Lessinia Trentina hanno perso la vita 22 bovini (fonte Parco Naturale Regionale della Lessinia con dati forniti dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento).

Nelle precedenti edizioni di questo approfondimento abbiamo eseguito diverse analisi riguardo l’impatto del lupo in Lessinia, rispetto agli animali portati in alpeggio, alle specie predate, e all’entità delle predazioni rispetto al numero di lupi presenti sul territorio.

Cani da guardiania a protezione di un gregge in Alta Lessinia.

Metodi di prevenzione: un lavoro che sta crescendo, in silenzio.

Nel 2022 sono 10 anni di presenza del lupo in Lessinia e, nonostante una generica diffidenza, esistono casi di allevatori sia in Veneto che in Provincia di Trento che hanno applicato con successo, a spese proprie o tramite il supporto istituzionale, metodi di prevenzione. Ad oggi sono certamente almeno 5 le aziende che allevano ovicaprini che utilizzano con successo cani da guardiania e la totalità di esse ha concluso la stagione con perdite nulle o minime, a testimonianza dell’efficacia dei mezzi di prevenzione. Ad oggi però non si è fatto ancora abbastanza per favorire la coesistenza con il lupo: da una parte allevatori che, senza fare troppo rumore, applicano mezzi di prevenzione, dall’altra un rifiuto generalizzato di molti altri nell’applicarli, nell’attesa che dall’alto arrivi una soluzione che elimini la presenza del lupo dal territorio. Questa “eradicazione” è una soluzione inapplicabile per molti motivi, naturali, pratici e legislativi, e a nostro avviso essa rappresenta uno specchietto per allodole che continua ad illudere coloro che si rifiutano a priori di applicare mezzi di prevenzione. Inoltre, occorre specificare che il prelievo sulla specie non riduce in maniera significativa le predazioni su domestici come dimostra l’esperienza di alcuni paesi europei che lo praticano da molti anni. Anche un singolo evento predatorio può rappresentare infatti un danno importante per un’azienda, così come un singolo lupo può cagionare in determinate condizioni un profondo danno alle attività zootecniche. Ad oggi, secondo il nostro punto di vista, l’unica via percorribile per far coesistere lupo e zootecnia sul territorio è quella dell’utilizzo dei mezzi di prevenzione del danno.

Conclusioni

Nonostante nel corso del 2022 il numero di animali domestici predati da lupo sia leggermente diminuito rispetto al 2021, le cifre rimangono importanti e aprono diversi interrogativi su quanto possa essere ancora sostenibile continuare a gestire i bovini allo stato brado, un tipo di allevamento incompatibile con la presenza dei predatori senza le opportune precauzioni. Da quanto osservato sul campo in questi anni in Lessinia appare evidente che finché le predazioni rimangono singoli episodi isolati a carico di differenti aziende l’entità del danno appare maggiormente sostenibile per una singola azienda rispetto all’adozione di mezzi di prevenzione. Come associazione crediamo fermamente che sia necessario applicare tutte le soluzioni che mirino a ridurre il più possibile l’impatto del lupo sui domestici e che sia necessario più che mai un cambio di rotta volto alla comprensione che il lupo è ormai una presenza stabile da oltre un decennio e che questa presenza sarà una costante nella Lessinia del futuro.

Un ringraziamento particolare ad Alberto Saddi, Alberto Massaro, Bepi Pinter, Claudio Dusi, Cristiana Scolaro, Francesco Romito, Gianluca Perlato, Gaetano Pimazzoni, Luca Signorini, Roberto Calciolari, Simone Gabrielli, Valerio Udali, Vladimiro Cozza. Un ringraziamento speciale per il lavoro svolto va al Comando dei Carabinieri Forestali di Bosco Chiesanuova, al Guardiaparco del Parco Naturale Regionale della Lessinia e alla Stazione di Ala del Corpo Forestale Trentino. Inoltre un caloroso ringraziamento va a tutti coloro che hanno inviato segnalazioni alla nostra associazione.

Foto in apertura di Alberto Saddi