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Lupi che predano cani: comprendere il fenomeno e come comportarsi

lunedì 17 Gennaio 2022

lunedì 17 Gennaio 2022

Durante gli ultimi giorni sono state diverse le notizie in merito a possibili uccisioni da parte di lupi ai danni di cani, ma in realtà questo fenomeno non è affatto una novità nel nostro paese: già da molti anni, in quelle regioni dove il lupo è presente da decenni, come ad esempio l’Emilia Romagna o la Toscana, sono stati numerosi gli episodi ai danni di cani domestici.

Nell’area Alpina, dove il lupo è ritornato in tempi più recenti, queste notizie creano ancora più rumore, spaventando l’opinione pubblica alla prese con un nuovo fenomeno che ha la necessità di essere compreso a fondo.
Alla luce di questi spiacevoli episodi crediamo quindi necessario offrire alcune informazioni utili che possano aiutare tutti i cittadini, i padroni di cani, i cacciatori e tutti coloro che frequentano o abitano aree dove il lupo è presente, a gestire serenamente ed in sicurezza i propri compagni a quattro zampe.

Per meglio comprendere il sottile e complesso rapporto tra cane e lupo, occorre innanzitutto specificare che generalmente i cani non rientrano tra le prede abituali del lupo, ma sono piuttosto dei “competitori”, rivali che potrebbero sottrarre preziose risorse al lupo.

Questo fa sì che non sempre un incontro tra lupi e cani debba finire necessariamente male: talvolta il lupo può decidere di fronteggiare il cane e cibarsene, così come di fuggire da questa possibile minaccia o di attuare un vasto pattern di comportamenti che spesso noi umani abbiamo difficoltà a decifrare.
Sono molti i fattori che possono condizionare queste scelte, a titolo di esempio il numero di cani e di lupi presenti durante un incontro, così come la necessità, sia per il lupo che per il cane, di difendere un’eventuale fonte di cibo.
È però importante non minimizzare il problema, poiché in passato si sono registrati casi in cui singoli lupi o interi nuclei familiari hanno cercato attivamente di predare e consumare cani, come accaduto tra il 2014 e 2015 durante le battute di caccia al cinghiale in Val Taro, Appennino Parmense.
Nonostante questo episodio noto e reiterato, si può però affermare che, genericamente, il cane ad oggi in Italia non rientra tra le prede abituali del lupo.

Per meglio comprendere quanto affermato proviamo a pensare alle migliaia di cani che tutti gli anni sono utilizzati per l’attività venatoria o alla massiccia presenza di cani vaganti e randagi, specie nelle zone del centro e sud del paese: se il lupo vedesse questi come delle prede, potremmo ipotizzare che la stima di oltre oltre 500.000 cani randagi del 2019 dovrebbe vedere un rapido declino in tutto il paese.
Considerato inoltre che in Italia si stimano 500.000 cacciatori e che per molte tipologie di caccia praticate sono impiegati i cani, non ci risulta che questi siano massicciamente predati o attaccati in maniera sistematica.
In altri paesi, come in quelli dell’est Europa, dove la possibile predazione su cane è nota da tempo, i cacciatori per minimizzare il rischio di attacchi di lupi ai loro ausiliari esercitano un tipo di caccia con i cani “corti”, cioè molto vicini ai conduttori, in modo da limitare le interazioni tra cani e lupi grazie alla presenza umana, il miglior deterrente per tenere il lupo lontano dal cane.

Analizzando a fondo questo problema è anche necessario valutare altri due aspetti davvero importanti che incidono sia direttamente che indirettamente sui possibili attacchi: il controllo del proprio cane e la possibile presenza di risorse alimentari, elementi che favoriscono l’avvicinamento dei lupi agli insediamenti umani, aumentando così in modo esponenziale le possibilità di incontri.
Dovremmo partire dal presupposto che, come dice la legge, i cani, fatta eccezione per quelli da lavoro, vanno condotti sempre a guinzaglio, sappiamo anche però che generalmente, specie in contesti naturali, questo non avviene e molti proprietari di cani li lasciano liberi di muoversi.
Dobbiamo ricordare che il cane libero, seguendo il proprio istinto, molto spesso si allontana dal proprietario, esercitando così un forte disturbo ed una minaccia verso tutta la fauna selvatica e verso se stesso.

Per questo si renderà necessario rivedere le proprie abitudini, anche quelle apprese in tempi in cui il lupo non era più presente nella nostra zona: solo gestendo con attenzione il nostro cane, senza lasciarlo libero di vagare sia nelle ore diurne che in quelle notturne, e agendo nei suoi confronti con responsabilità, si porteranno al minimo le possibilità di qualsiasi tipo di incidente.

Inoltre non bisogna mai dimenticare che il lupo, a parte rare occasioni, ha timore dell’uomo, poichè anni di persecuzione diretta hanno fissato nella popolazione di lupi una grande paura nei nostri confronti: le possibilità che un lupo possa attaccare un umano sono talmente basse da non poter essere calcolate, per questo condurre i nostri cani al guinzaglio, o per lo meno sotto il nostro diretto controllo, è il modo migliore per mantenere il nostro cane in sicurezza e continuare a svolgere le nostre attività indipendentemente dalla presenza del lupo sul territorio.

Oggi stiamo però assistendo a situazioni nuove che devono essere attentamente sorvegliate: l’espansione naturale del lupo e delle sue prede, così come la saturazione dei territori maggiormente vocati alla presenza del predatore sta favorendo l’insediamento di lupi anche nei pressi di aree molto antropizzate. In queste aree cibo o rifiuti di origine antropica sono spesso causa di incontri tra cani e lupi.

Sono molti gli esempi che si potrebbero fare: le grandi stalle e lo smaltimento di invogli fetali, animali morti abbandonati nelle letamaie, vere e proprie dispense a cielo aperto, scarti di macellazione erroneamente gestiti, alimenti lasciati a disposizione di cani e gatti dai privati in luoghi accessibili ai lupi, le colonie feline, i rifiuti non smaltiti correttamente e spesso lasciati fuori dai cassonetti. Tutti questi elementi e molti altri rappresentano delle fonti alimentari che possono attirare i lupi e anche altri selvatici, come nei recenti casi dei cinghiali in alcune grandi città.

Nelle zone maggiormente antropizzate occupate dai lupi inoltre, la possibilità di incontro con cani e gatti aumentano esponenzialmente ed i lupi possono anche imparare a predarli attivamente, in modo particolare quando non sono custoditi adeguatamente: i nostri animali da compagnia, specie nelle ore notturne, devono essere ricoverati in luoghi o strutture non accessibili ai lupi e allo stesso tempo non devono essere lasciate possibili risorse alimentari come scarti, rifiuti e cibo per i pet disponibili nelle vicinanze, proprio per evitare di attirarli.

Concludendo, per quanto è noto oggi, i lupi non rappresentano una potenziale minaccia per gli umani ma possono talvolta essere un problema per i nostri cani: tenerli al guinzaglio, evitare di lasciarli legati ad una catena o non adeguatamente custoditi, specie nelle ore notturne, portarli fuori sotto il nostro controllo ed evitare assolutamente di lasciarli vagare da soli e a notevoli distanze riduce al minimo le possibilità che il lupo possa ferire o uccidere il vostro cane.

Queste buone pratiche, oltre che rientrare quasi sempre tra le disposizioni di legge, sono il modo migliore per tenere al sicuro i nostri animali domestici.