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Le nostre considerazioni al nuovo Piano Faunistico della Provincia Autonoma di Trento

venerdì 28 Aprile 2023

Il 9 marzo la nostra Associazione ha inviato al servizio faunistico della Provincia Autonoma di Trento le proprie considerazioni sul Nuovo Piano faunistico Provinciale in particolare relazione alla specie Lupo (Canis lupus). Le considerazioni sono di seguito riportate.

5.3.2 Lupo (Canis lupus)
Monitoraggio – Pag. 43

  • Tra le tecniche di monitoraggio da adottare non viene fatta alcuna menzione sull’utilizzo di radiocollari e/o della telemetria come strumento di indagine; esso non viene citato neppure in quei casi straordinari di possibili “lupi confidenti o di branchi particolarmente dannosi” nonostante sia ad oggi lo strumento migliore e tecnologicamente avanzato  per la comprensione delle dinamiche della specie e venga utilizzato da decenni su scala Europea e nazionale. Chiediamo quindi di inserire l’utilizzo dei radiocollari tra le tecniche di monitoraggio.
  • All’interno della sezione dedicata al monitoraggio viene citata per due volte la possibile presenza di  “lupi confidenti o di branchi particolarmente dannosi” ma non viene specificato in alcun modo attraverso quali parametri si intenderà  definire questi esemplari e quali siano le referenze scientifiche a supporto di questa identificazione. Chiediamo quindi di inserire i parametri per la definizione di lupo confidente o particolarmente dannoso e i riferimenti scientifici a supporto di questa identificazione con particolare riferimento alle linee guida della Commissione Inter- nazionale per la Conservazione della Natura IUCN relative alla comprensione dei comportamenti del lupo e alle iniziative gestionali.
  • All’interno della sezione  dedicata al monitoraggio viene asserito che è “Fondamentale affrontare la tematica connessa alla rimozione di lupi particolarmente dannosi o confidenti nel quadro normativo specifico definito dalle prerogative statutarie della Provincia autonoma di Trento.” ma non vengono in alcun modo citate né le attuali normative comunitarie e nazionali per il quale questo tipo di interventi restano attuabili esclusivamente in deroga e siano in pratica delle “eccezioni gestionali” fuori dal quadro ordinario, né le azioni preventive da applicare per arrivare a questo tipo di interventi; non viene inoltre specificato cosa si intenda per “rimozione” ed in particolare se si fa riferimento a uccisione o captivazione permanente. In questo contesto non viene citato nemmeno l’utilizzo della “dissuasione” tramite proiettili in gomma verso la specie lupo, nonostante i risultati di progetti sperimentali attuati da regioni alpine confinanti risultino oggi incoraggianti. Chiediamo quindi la rimozione dell’intera frase “Fondamentale è affrontare la tematica connessa alla rimozione di lupi particolarmente dannosi o confidenti nel quadro normativo specifico definito dalle prerogative statutarie della Provincia autonoma di Trento.”

 

5.3.2 Lupo (Canis lupus)
Comunicazione – Pag. 43

  • Nello spazio relativo alle attività di comunicazione viene affermato che “La comunicazione deve puntare ad aumentare la conoscenza della specie favorendo, laddove possibile, la coesistenza con il carnivoro attraverso la formazione e l’informazione di tutta la popolazione”.  La coesistenza con il lupo ai fini della conservazione è oggi una priorità e un impegno per le Istituzioni normato non solo da leggi nazionali e comunitarie, ma anche dalle recenti modifiche Costituzionali e, non ultima, dal recente voto della Convenzione di Berna che ha confermato lo status di specie rigorosamente protetta per il Canis lupus. Risulta quindi incomprensibile la presenza della frase “laddove possibile” in relazione alla coesistenza con la specie, visto che ad oggi non risultano esistere delle limitazioni alle iniziative di prevenzione e protezione atte a favorire la coesistenza delle attività dell’uomo con il lupo; resta inoltre incomprensibile l’accostamento del termine “laddove possibile” rispetto ai temi della comunicazione, che per loro stessa natura, non hanno alcun limite di sviluppo. Non ultimo occorre sottolineare che ad oggi il compito principale dell’istituzione è quello di conservare le specie, con particolare attenzione verso quelle “rigorosamente protette” sotto il profilo legislativo. Chiediamo quindi la rimozione della parola “laddove possibile” dal paragrafo in oggetto.
  • Nello spazio relativo alle attività di comunicazione non vengono in alcun modo specificate quelle che sono le iniziative previste, gli ambiti di intervento, il pubblico di riferimento e gli stakeholders coinvolti. Chiediamo che vengano inseriti i suddetti riferimenti e maggiori dettagli rispetto a quelle che sono le iniziative legate alla comunicazione.

5.3.2 Lupo (Canis lupus)
Criticità ed Azioni – Pag. 44

  • Nello spazio Criticità ed Azioni non vengono citate tutte quelle criticità che minacciano oggi la conservazione della specie ed in particolare non viene nominato in alcun modo il bracconaggio, fenomeno sul quale si conosce pochissimo e certamente presente sul territorio provinciale come dimostrato anche dal recente episodio del lupo ucciso da arma da fuoco a Nago, il lupo “monco” di Rabbi (possibile atto di bracconaggio) o il rinvenimento di un lupo ucciso illegalmente nel settore lombardo del Parco dello Stelvio. Non vengono inoltre citate azioni di contrasto e di indagine allo scopo di combattere questo oscuro fenomeno. Chiediamo quindi di inserire tra le criticità il bracconaggio ai danni della specie lupo e le iniziative atte a combatterlo.
  • Nello spazio Criticità ed Azioni non vengono citati potenziali problemi e criticità relative ai siti di foraggiamento artificiale per ungulati che, come suggerito dal recente studio del MUSE – Museo delle Scienze di Trento “Analisi del grado di frequentazione dei siti di foraggiamento artificiale per ungulati da parte del lupo: il caso della Val di Fassa (TN)” possono generare modifiche sul comportamento dei lupi per il quale si potrebbe ipotizzare la nascita di criticità, specialmente in quelle aree dove i siti di foraggiamento sono localizzati nei pressi di centri abitati. (es. predazioni su cani domestici; predazione a danno di piccoli allevamenti zootecnici a conduzione hobbistica.) Chiediamo quindi di inserire tra le criticità rispetto alla possibile modifica dei comportamenti della specie lupo la presenza di siti di foraggiamento, specie nei pressi dei centri abitati e le possibili azioni atte a contrastare la problematica.
  • Nello spazio Criticità ed Azioni non vengono in alcun modo citati gli impatti con autoveicoli come possibile causa di morte principale della specie lupo sul territorio della Provincia. Non vengono inoltre specificate azioni in merito alla possibile risoluzione del problema ai fini della conservazione della specie lupo e dei grandi carnivori in generale. Chiediamo quindi di inserire gli impatti con autoveicoli come causa principale di morte della specie lupo e le relative iniziative atte a limitare il fenomeno.
  • Nello spazio Criticità ed Azioni viene citato un “basso grado di accettazione sociale” per la specie lupo; non ci risulta che ad oggi la Provincia o altre aziende pubbliche o private abbiano realizzato indagini atte alla misurazione del grado di accettazione sociale nella popolazione trentina rispetto alla specie lupo. La suddetta affermazione appare quindi soltanto come una considerazione personale di chi ha redatto il documento e deve essere quindi rimossa, in quanto non esiste alcun riscontro noto rispetto al grado di accettazione dei cittadini trentini rispetto alla presenza del lupo. Chiediamo quindi di rimuovere la frase “basso grado di accettazione sociale” sostituendola con “mancanza di conoscenza della specie” per la quale si rende necessaria l’adozione di un piano di comunicazione.