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Racconto di una famiglia di lupi della pianura parmense nel periodo 2021-2022

giovedì 20 Luglio 2023

giovedì 20 Luglio 2023

Ho avuto il privilegio di poter assistere a scorci, indimenticabili per me, delle loro vite, con la consapevolezza che non potevo essere altro che un testimone silenzioso e discreto dei loro drammi e dei loro successi ma con altrettanta certezza che, se non ci fosse stato qualcuno a poterli raccontare, per noi sarebbe stato come se non fossero mai accaduti. Questo racconto è il tentativo di descrivere quanto è successo nella famiglia di lupi che seguo da oltre due anni ed è solo la punta dell’iceberg delle loro complicate, e per noi sfuggevoli, vite ma vuole soprattutto essere il mio ringraziamento a loro, perché il tempo dedicato a cercare di capirli senza interferire è stato un percorso di riscoperta.

 

Questo report è relativo all’osservazione di un branco di pianura, che vive non troppo lontano dalla città di Parma, nel periodo compreso fra la primavera 2021 e la primavera 2023, durante il quale sono stati raccolti oltre 300 video. Per ovvie ragioni di tutela del branco, che vive in un’area antropizzata e caratterizzata da una bassa copertura vegetazionale, non verrà pubblicata la cartografia del territorio interessato, che potrebbe contenere elementi riconoscibili. La presenza senza soluzione di continuità delle proprietà private, presso le quali non sempre era possibile accedere, ha reso difficoltoso ispezionare il territorio per raggiungere i siti più interessanti ed ha reso il monitoraggio più complesso. 

Ai fini della lettura, specifichiamo che l’attività di monitoraggio si basa sull’interpretazione dei dati raccolti attraverso l’acquisizione di filmati da foto-video trappole, una sola osservazione diretta ed il rilevamento di segni di presenza, per questo è necessario leggere questo testo come un racconto di quello che abbiamo appreso e dedotto durante il periodo citato, con mezzi limitati e senza l’ausilio di altri metodi di campionamento riconducibili alla solidità di un progetto di ricerca scientifica.

L’ampiezza del territorio indagato ha un’estensione pari a 10 km2. I dati sono raccolti utilizzando 5-7 fototrappole, che sono state posizionate e lasciate negli stessi siti il più a lungo possibile. Gli apparati foto- video sono stati posizionati principalmente su siti di marcatura ricorrenti e nelle zone esterne alle aree di rendez-vous. In un caso la fototrappola è stata posizionata su una carcassa di lupo rinvenuta nel luglio 2022, regolarmente segnalata alle Autorità competenti.

Questo metodo ci ha permesso di acquisire molti video, durante i quali i lupi stazionavano davanti alle foto-video trappole, facilitando così l’individuazione di quelle caratteristiche fenotipiche che consentono il riconoscimento degli individui dominanti e/o di lupi associati, anche se nel branco in questione raramente si sono presentate anomalie fenotipiche così evidenti da consentire agevolmente l’immediato riconoscimento dei singoli individui, pertanto è seguita una lunga attività di analisi e confronto dei video, ogni volta necessaria per ricavare maggiori informazioni.

Una famiglia di lupi di pianura… ma perché? Perché la Pianura Padana è stata l’ultima zona che i lupi, nel loro percorso di ricolonizzazione della nostra penisola, hanno scelto di rioccupare. Con un paesaggio oggigiorno quasi completamente modificato dall’uomo e reso artificiale, che lascia pochissimi spazi di naturalità residua, e con una diffusione capillare di insediamenti umani, ai loro sensi non doveva apparire molto invitante. Eppure proprio in quel “quasi” (ma non completamente) e in quel “pochissimi” (ma pur sempre qualcuno) hanno saputo ritrovare il loro spazio in quella che un tempo era una foresta fitta e buia, abitata anche da loro, come è testimoniato sia dai toponimi che dai resti fossili. Un ulteriore elemento della preziosa biodiversità che ancora resiste.

Abbiamo iniziato a cercare i segni di presenza del branco a dicembre 2020 e successivamente, dopo aver studiato la zona, abbiamo posizionato le prime fototrappole. In primavera abbiamo ripreso un momento di interazione tra quelli che si ipotizzano i giovani nati l’anno prima ed un adulto (Dott. Luigi Molinari com. pers.).

Il comportamento mostrato dai giovani, che ormai hanno tutte le fattezze degli adulti, è comunque inquadrabile nell’etogramma del lupo come “richiesta di cura”, che viene manifestata leccando il muso dell’adulto. 

Richiesta di cure – Video di Chiara Alessandrini
Successivamente, a causa del disturbo antropico nel sito, il branco si è spostato e non è stato possibile, per i motivi di difficoltà di accesso detti sopra, ritrovarne i segni di presenza fino all’autunno 2021, quando sono state nuovamente riposizionate alcune fototrappole e sono ricominciate le prime riprese. 

Era stata una grande emozione, dopo tanto tempo e tanta fatica, averli ritrovati… Infatti, pur avendo intuito dove si erano spostati, non riuscivo ad arrivare, per mancanza di vie d’accesso percorribili, alle zone che volevo monitorare. Erano stati mesi molto frustranti perché immaginavo dov’erano ma non riuscivo a trovare la strada per tornare nel loro territorio. Adesso, però, avevo trovato la via.

All’inizio del 2022 è stato possibile riprendere due individui presumibilmente in caccia. 

Ritrovati – Due lupi in caccia – Video di Chiara Alessandrini

(Il video è stato ripreso il 17/01/2022).

A febbraio 2022 riprendiamo una femmina, che ipotizziamo sia la dominante, mentre marca con urina in un punto che è un sito di marcatura ricorrente poiché vi sono già delle fatte. Questa femmina mostra un’evidente infestazione di rogna ed è riconoscibile perché presenta sul fianco sinistro una vasta chiazza scura posteriormente all’ascella. Circa un’ora dopo riprendiamo un maschio, che ipotizziamo essere il dominante, mentre annusa nel punto di marcatura della femmina senza marcare. Pochi giorni dopo viene ripresa di nuovo la stessa femmina infestata.

I dominanti – Video di Chiara Alessandrini

(I primi due video sono stati ripresi il 01/02/2022).

 A marzo abbiamo la prima evidenza della presenza di altri membri del branco poiché in un video notturno passano 4 esemplari.

Successivamente all’evento di disturbo antropico nel sito, abbiamo iniziato a rilevare una variazione, meramente visiva e qualitativa, nella composizione delle fatte, che molto spesso non sembrano contenere più peli di fauna selvatica ma essenzialmente pelo bovino, come testimoniato dalle immagini e dalla ripresa seguenti.

Fatta rinvenuta nella primavera 2021.
In quel periodo gli escrementi mostravano di contenere frequentemente peli di fauna selvatica.
Foto di Chiara Alessandrini

Fatte rinvenute ad inizio 2023. Successivamente all’evento di disturbo antropico, le fatte mostrano di contenere frequentemente pelo bovino. Foto di Chiara Alessandrini

In questo video si vede un maschio, che ipotizziamo possa essere un individuo associato al nucleo familiare, mentre trasporta una zampa di vitello. Ne ritroviamo successivamente una non lontano dalla fototrappola, che pensiamo possa essere la stessa, e nelle settimane successive ne ritroviamo un’altra. All’inizio del 2023 ritroviamo anche una testa di vitello a circa 400 m di distanza dall’allevamento più vicino. Ipotizziamo che i resti bovini riscontrati siano rifiuti degli allevamenti in attesa di smaltimento, data la presenza di un elevato numero di aziende nella zona.

Zampa di vitello – Video di Chiara Alessandrini
(Il video è stato ripreso il 15/03/2022).

Le immagini riportano due zampe di vitello: la prima pensiamo che sia quella ripresa nel video e ritrovata il 23/04/2022 mentre la seconda è stata rinvenuta sempre nella stessa zona il 07/05/2022. Foto di Chiara Alessandrini

 

 

Le immagini (foto del 07/01/2023) riportano una testa di vitello rinvenuta a 400 m di distanza dall’allevamento più vicino.

Foto di Chiara Alessandrini

A maggio riprendiamo il maschio dominante, soprannominato Rufus, mentre marca con l’urina su un albero, che scopriremo essere un sito di marcatura ricorrente. È un animale dalla corporatura molto massiccia, con il muso più corto rispetto agli altri individui ed un’andatura unica, con le zampe posteriori leggermente divaricate, che lo rende riconoscibile, come vedremo dai video successivi.

Rufus, il maschio dominante – Video di Chiara Alessandrini

 

Sempre a maggio riprendiamo una femmina che mostra evidenti segni di infestazione, preceduta da altri due individui che passano troppo velocemente per essere riconoscibili. Poiché a metà maggio non mostra segni di lattazione, ipotizziamo che non si tratti della femmina dominante e questo ci porta a pensare che nella famiglia ci sia più di un individuo gravemente infestato. Fino all’autunno non riusciremo più a riprendere la femmina dominante.

Passaggio di individui infestati da rogna – Video di Chiara Alessandrini

 

A luglio ci viene indicata la presenza di una carcassa di lupo all’interno del territorio del branco, che provvediamo a segnalare prontamente alle autorità competenti. Purtroppo, viste le avanzate condizioni di decomposizione, non è possibile fare alcuna indagine sulle cause della morte. Il cranio verrà prelevato dal personale del Wolf Apennine Center per le analisi biometriche.

Ricordo ancora l’ansia e l’apprensione con le quali camminavo da sola verso la zona di rinvenimento indicata. Era l’emozione di trovarmi davanti per la prima volta un lupo? Un lupo vero, anche se morto? Ancora gli ultimi faticosissimi passi ed ero lì. Era disteso su un lato già in parte decomposto per le elevate temperature estive. Avevo iniziato ad ispezionare la carcassa. La prima cosa che mi era venuta da fare era stata di sollevare il labbro per vedere i denti. Eccole queste temibili armi affilate, i canini, bianchissimi con rilessi madreperlacei, e poi i carnassiali, così massicci. Gli organi interni erano già tutti colliquati, ossia completamente liquefatti. Tutt’attorno numerosissime impronte di altri lupi. Fatte le foto, mi ero messa ad osservarlo. Mi colpiva quel bacino sottile, quel corpo tutto sommato ben più piccolo di come me lo ero immaginato e quelle orecchie di lupo, così perfettamente triangolari.

Foto del 09/07/2022 che mostra la carcassa circondata di impronte anche di altri lupi.

Foto del 09/07/2022: dettaglio che mostra la carcassa già fortemente decomposta a causa delle elevate temperature estive.

Foto del 09/07/2022: il cranio presenta il lato esposto all’aria ancora ben conservato.

Foto del 09/07/2022: il cranio presenta il lato appoggiato sul terreno completamente decomposto. Da notare i canini e la coppia di carniassiali (quarto premolare superiore e primo molare inferiore). 

Foto del 09/07/2022: particolare degli incisivi superiori e inferiori. 

Dalla dentatura si può desumere che si tratti di un esemplare di 4-5 anni di età (Dott. Luigi Molinari com. pers.).

Viste le numerosissime impronte di lupo circostanti, decidiamo di posizionare una fototrappola in prossimità. Dopo qualche giorno riprendiamo una femmina con postumi di rogna all’orecchio destro e l’occhio destro non completamente riflettente, che indica un parziale danno al tapetum lucidum, la quale si sofferma ad annusare la carcassa. Presenta anche i segni di uno scolo lacrimale da entrambi gli occhi. Si tratta di una femmina che si era riprodotta negli anni precedenti ma non quella stagione (Dott. Luigi Molinari com. pers.). Questo esemplare, che sarebbe particolarmente riconoscibile, non è mai più stato ripreso né prima né dopo. 

Mi sono chiesta innumerevoli volte chi fosse questa femmina mai vista prima, da dove venisse e dove sia finita dopo… Domande che resteranno per sempre senza una risposta.

Lupa che visita la carcassa – Video di Chiara Alessandrini

La notte precedente riprendiamo anche una giovane volpe che si diverte a rotolarsi sulla carcassa per impregnarsi dell’odore.

Giovane volpe sulla carcassa – Video di Chiara Alessandrini

A fine luglio, al margine di un campo di girasoli, avvistiamo due cuccioli e pochi giorni dopo otteniamo una lunga ripresa di uno di loro. Mostra alcuni primi segni di rogna all’attaccatura della coda, prodromo della grave infestazione che colpirà i piccoli nei mesi seguenti. Sospettoso, si avvicina alla fototrappola, guardingo e curioso allo stesso tempo.

Cucciolo – Video di Chiara Alessandrini

(Il video è stato ripreso il 04/08/2022).

A settembre riprendiamo un cucciolo maschio molto denutrito e con una grave infestazione di rogna, sia di notte sia in una ripresa diurna, che ne mostra tutta la gravità. Nello stesso periodo riprendiamo un altro cucciolo gravemente infestato ma che non presenta segni di denutrizione. Nei giorni successivi continuano i passaggi di entrambi i cuccioli. A fine ottobre otteniamo l’unica ripresa in cui sono assieme tre cuccioli, il numero massimo accertato. 

 

https://youtu.be/aPT7Hkj_4RE
Cuccioli infestati dalla rogna – Video di Chiara Alessandrini

Mi sentivo impotente nel vederli così sofferenti però la rogna è un potente selettore naturale nei confronti dei lupi, quindi potevo soltanto sperare che si riprendessero…

Poco dopo il cucciolo maschio denutrito viene investito e muore sul colpo (Dott. Luigi Molinari com. pers.).
Contemporaneamente tra i cuccioli iniziamo a riprendere una femmina infestata ma non deperita, che mostra una macchia più chiara tra le scapole ed i primi segnali della ricrescita del pelo.


Cucciola con ricrescita del pelo – Video di Chiara Alessandrini

Iniziavo ad avere una speranza… forse i cuccioli potevano farcela.
Agli inizi di novembre iniziamo a monitorare i movimenti del branco sui terreni di un’azienda agricola che ricade all’interno del loro territorio e che ringraziamo molto, senza però poterne purtroppo divulgare il nome per non rivelare la zona. Qui, posizionando un paio di fototrappole, iniziamo a riprenderli con regolarità. Nonostante un rametto caduto davanti alla fototrappola, abbiamo una bellissima ripresa della femmina dominante che marca con le feci. Questa femmina, che da adesso in avanti vedremo molto spesso associata a Rufus, la chiameremo Macchia, per via della mascherina facciale disgiunta, con i pomelli bianchi sulle guance. Si tratta di una lupa massiccia, che presenta il pelo relativamente corto rispetto a Rufus e questo potrebbe essere dovuto ai postumi dell’infestazione di rogna. Questo particolare concorderebbe col fatto che potrebbe trattarsi dello stesso individuo ripreso completamente privo di pelo in primavera mentre marcava.


Femmina dominante che marca – Video di Chiara Alessandrini

Verso la fine di novembre abbiamo una serie di riprese di marcature e passaggi avvenuti tutti la stessa notte: si inizia con il maschio dominante che marca, seguito da una femmina con ciuffi di pelo sollevati (forse postumi di rogna), la quale non si ferma nemmeno ad annusare, e poi da un’altra, che non presenta la caratteristica di quest’ultima, ed infine da una che passa con una preda non identificabile. Dopo qualche ora dal maschio chiude la serie di passaggi la femmina dominante che annusa e presumibilmente marca anch’essa con urina nei pochi secondi di buco tra i due video. Pertanto, in totale possiamo dire che, in questo momento, nella famiglia ci sono almeno 4 individui adulti oltre ai due cuccioli infestati.


Passaggio della famiglia – Video di Chiara Alessandrini

A dicembre li riprendiamo in alcuni video diurni. Prima Rufus e poi Macchia che marcano. Lei ha il pelo ancora corto rispetto a quello degli altri individui, che ipotizziamo sia dovuto ai postumi della rogna. Inoltre passando di fronte alla fototrappola per marcare in un sito abituale, ne è infastidita quindi si lecca il labbro superiore e sbadiglia, mostrando in sequenza due segnali di stress. Compare anche una delle giovani dell’anno, riconoscibile per la coda in cui non è ancora ricresciuto il pelo. Per finire, una femmina adulta associata alla coppia, che mostra una mascherina molto contrastata, la pancia e l’interno delle zampe molto chiari.


Marcature della famiglia – Video di Chiara Alessandrini

Nel primo trimestre 2023 riprendiamo il branco con regolarità, con Rufus e Macchia che appaiono sempre insieme da fine gennaio a metà marzo. Rufus inizia a manifestare i primi sintomi di rogna a fine marzo mentre alcuni individui presentano i segni di postumi. In particolare in questo arco di tempo riprendiamo una giovane che mostra una crescita palesemente ridotta. Quindi almeno due cucciole sono riuscite a superare la grave infestazione che le aveva colpite a fine estate ed a sopravvivere fino alla primavera.


Cucciola guarita dalla rogna – Video di Chiara Alessandrini

I dati integrali sono a disposizione di Enti e Ricercatori che ne faranno richiesta.

Ringrazio il Dott. Luigi Molinari per la sempre gentilissima collaborazione e le preziose indicazioni fornite.
Ringrazio Daniele Ecotti per il paziente lavoro di montaggio dei video e per tutti i suggerimenti indispensabili.
Infine ringrazio loro, i lupi, fantasmi in grado di svanire ed essere invisibili in un fazzoletto di terra, per avermi fatto camminare nelle loro tracce ed entrare nelle loro vite.

Chiara Alessandrini